4 settembre 2021
Una giornata importante quella che si è aperta oggi con la Cerimonia, svoltasi presso il Comune di Ventotene, dedicata al lascito di Elena Doni, il cui archivio bibliografico viene donato alla Biblioteca Comunale di Ventotene intitolata a Mario Maovaz, dietro impulso di Roberta Alberotanza, ex Presidente Comitato Cultura Consiglio d’Europa e amica di Elena, alla presenza della Commissaria Silvia Costa e di numerosi esponenti della comunità culturale e civile.
Il Direttore della Biblioteca, Paolo Cutolo, nel ringraziare Alberotanza, ha ricordato come da sempre la biblioteca di Ventotene costituisca un riferimento per tutte le persone che vivono l’isola come luogo di meditazione e di riflessione, in continuità con il ruolo che la cultura ha svolto fin dagli anni del Confino tra il 1939 e il 1943, quando gli abitanti si adoperavano fare arrivare fonti informative e pubblicazioni culturali agli antifascisti qui confinati. È uno speciale lascito, quello che è già arrivato a Ventotene, e comprende tutte le pubblicazioni riguardanti le donne, libri raccolti in oltre 40 anni dalla scrittrice e giornalista. Un secondo fondo librario riguarda l’Islam e la sua saggistica e poetica, significativi in una isola Mediterranea che ama il dialogo. I volumi hanno consegnato oggi saranno fruibili grazie anche alla collaborazione di due circoli del Lions Club, Iustinianus di Roma e Termoli che hanno, tra l’altro, donato alla Biblioteca attrezzature tecnologiche che ne permetteranno la catalogazione e quindi la possibilità di accesso agli interessati non solo in loco ma anche a distanza. Sono ben 47 colli che contengono anche i tre volumi che Doni ha scritto sul tema: “Abbiamo adottato un criterio che riteniamo strategico, quello di valorizzare l’apporto delle donne in termini culturali per contribuire, con quanto di nostra competenza, allo sviluppo di un dialogo che porti a superare le differenze e costruire la pace” ha sottolineato Paolo Cutolo.
Il commosso ricordo di Elena Doni si è snodato attraverso le parole di Alberotanza che ha presentato ai partecipanti il saluto del figlio, Lorenzo Del Re, insieme al ricordo dell’amicizia con Claudia Galimberti, con cui hanno condiviso l’esperienza del gruppo Controparola.
La simbolica cerimonia sì e conclusa con il breve ma intenso intervento del Presidente del Lions Club Roma Iustinianus, Claudio Castagna, del Presidente del Lions Club Termoli host Antonio Plescia, e infine in chiusura, il saluto di Aurelio Matrone, Consigliere delegato alla Cultura del Comune di Ventotene, che ha sottolineato come la comunità di Ventotene sia riconoscente per le opportunità che si stanno presentando anche grazie all’intensa attività della Commissaria Silvia Costa, opportunità che si integrano con la attività culturale ricca di fermenti che già contraddistingue l’Isola, animandola e rendendola ogni giorno più vitale.
Le donne saranno al centro di un altro importante appuntamento, questa sera alle 21.30 in piazza Castello, quando insieme alla autrice Mariarosaria Barbera, verrà presentato il libro “Donne romane in esilio a Ventotene” pubblicato dalla casa editrice Ultima Spiaggia in un momento di confronto a cui parteciperà oltre all’autrice, la Commissaria Silvia Costa, che l’ha ispirata e ne ha curato la prefazione, Paola Refice storica dell’arte e già dirigente del MiC, ed Elena Schiano di Colella, guida archeologica dell’Isola.
“L'opera esplora il passato remoto dell'isola, risalendo alle radici storiche della pratica del confinamento, al quale si costringevano gli oppositori del potere, fin dalla prima fase di costruzione di quello che viene definito 'Impero romano' - cosi dice MariaRosaria Barbera- l’elemento da sottolineare è che la pratica dell'esilio/relegazione/confinamento riguarda esclusivamente donne, in quanto individui privi di diritti politici. A ciò si aggiunge che la causa addotta per la condanna verso donne significative come Giulia o Agrippina Maggiore è stata sempre quella di condotta licenziosa e non come oppositrici politiche dalle forti personalità. In realtà si trattò di lotte dinastiche della famiglia giulio claudia flava che giunsero a colpire donne di alto lignaggio, componenti della stessa famiglia imperiale”.
Approfondimento su Villa Giulia e sul Libro Donne Romane in esilio a Ventotene
Costruita a Ventotene per lo svago della famiglia imperiale, la Villa di Punta Eolo, lussuosa ma battuta dai venti, divenne presto la prigione a cui gli imperatori, da Augusto a Domiziano, destinarono le donne scomode della loro famiglia. Alle figlie, mogli, nipoti, prive di diritti politici in quanto donne e condannate a un esilio in più casi seguito dalla morte, si preferì imputare accuse di natura sessuale, a copertura di attività politiche e comportamenti che risultavano ostili al potere.
Sullo sfondo di Ventotene e della sua Villa, prendono vita in questo libro le storie di donne come Giulia, figlia di Augusto, di sua figlia Agrippina Maggiore, di Ottavia moglie di Nerone e di altre che, come loro, tentarono di opporsi a un potere sempre più invasivo al quale il Senato e il popolo romano finirono con l’asservirsi totalmente. Insieme con esse, sfilano i ritratti degli uomini che le condannarono, a partire da Augusto fino a Nerone e Domiziano; ma occupano la scena anche uomini come Germanico, marito amatissimo di Agrippina, la più politica delle nostre esiliate e un personaggio controverso come Marco Antonio, il cui “sogno ellenistico” coltivato con Cleopatra è alla base delle visioni politiche delle donne giulio-claudie “ribelli”.