21 settembre 2020
“Il progetto per il recupero e la valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’Isola di Santo Stefano-Ventotene, dovrà essere integrato, partecipato, europeo”, così Silvia Costa, il Commissario straordinario del Governo, ha aperto i lavori del workshop “Verso il progetto per Santo Stefano” che si è tenuto ieri a Ventotene, presso il Centro polifunzionale Terracini dalle ore 16,00 alle 20,00.
In apertura, la proiezione del video realizzato da Invitalia, con un drone con le suggestive immagini del carcere sulle note di “Mission” del Maestro Ennio Morricone. L’iniziativa che ha visto la partecipazione corale di Istituzioni, Associazioni ed organismi locali, nazionali ed europei, si è focalizzata su cinque temi:
Storia del carcere e dell’isola, Un’idea d’Europa, Sostenibilità, Innovazione e Ambiente nell’Euromediterraneo, Ricerca, Formazione e Patrimonio culturale, Il ruolo degli Enti locali e degli operatori del Turismo e delle imprese.
Con Silvia Costa il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano che, dopo il sopralluogo al carcere di Santo Stefano e l’omaggio alla tomba di Altiero Spinelli a Ventotene, ha voluto presenziare il workshop, confermando l’intenzione del Governo di assicurare continuità finanziaria e amministrativa a questo prestigioso progetto e ribadendone il significato: “importante per l’opera in sè, ma anche per il valore simbolico che assume oggi. Mai come in questi giorni, infatti, caratterizzati da profonda crisi - dichiara il Ministro - l’Europa che veniva pensata a Ventotene, ci sembra più vicina”.
Anche David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, ha voluto salutare l’iniziativa della Commissaria con un video messaggio “il valore dell’ex carcere di Santo Stefano deve essere considerato per il suo alto significato simbolico. Il patrimonio culturale è una parte importante della nostra identità comune, contribuisce a rafforzare quel senso di cittadinanza europea che proprio sugli scogli dell’isola di Ventotene ha posto le sue fondamenta”.
“Non è immaginabile - ha sottolineato la Commissaria - un progetto di respiro e che crei nuove opportunità, economia, sviluppo sostenibile ed occupazione senza una forte integrazione, da subito, tra le due isole.
Allora il periodo che abbiamo davanti non deve essere per i Ventotenesi un tempo di attesa ma di grande visione, capacità di proposta ed operosità. Naturalmente a partire da quanto già esiste e si fa, penso ad esempio alla grande e consolidata attività di campi scuola e didattici, oltre che della ricettività e del turismo o della agricoltura innovativa e dell’edilizia. Ma per attrezzarsi, in vista di questa nuova prospettiva, è necessario mettere in moto tutte le risorse umane, culturali e imprenditoriali di Ventotene per preparare una nuova fase di sviluppo che qualifichi, destagionalizzi e diversifichi la ricettività delle due isole, che rafforzi il turismo culturale, artistico e scientifico, che risponda alla nuova domanda che si attiverà. Per questo occorre fare dei progetti insieme ad altre Amministrazioni, in primis la Regione Lazio e i Ministeri interessati, anche con risorse aggiuntive e con partenariati pubblico/privati. Ad esempio se si vuole essere competitivi nell’offerta europea ed internazionale di Alta formazione e di Residenze per artisti, la prima richiesta è una accoglienza a bassi costi con una offerta di servizi diversificati e una professionalità ed accoglienza specifica. Serve un salto di qualità nel sistema digitale e nella logistica, nei trasporti sostenibili e nella qualificazione di personale con padronanza linguistica. Perché non pensare da subito ad un vero e proprio Campus a Ventotene con un partenariato pubblico e privato anche coinvolgendo giovani imprenditori?
Ci sarà un fondo dedicato della Cassa Depositi e Prestiti che abbiamo ispirato noi e un indirizzo specifico del Ministero del Turismo, mirato all’acquisto anche di alberghi destinandoli a residenzialità per studenti e docenti coinvolti in percorsi di Alta formazione".
“Ritengo - continua Silvia Costa - che senza un ascolto ed una partecipazione attiva e propositiva della comunità locale ma anche di quella più larga e glocal che rende così speciale e amata l’isola di Ventotene, non nascerà nessun progetto sostenibile e realizzabile. Per questo ho pensato con il mio staff a questa iniziativa di ascolto reciproco che si colloca in una fase strategica del mio lavoro, di quello del Tavolo Istituzionale Permanente, insieme a Giampiero Marchesi, il Responsbile Unico del Contratto e di Invitalia, come Soggetto attuatore del Progetto. Lo abbiamo voluto promuovere nella fase ascendente, di elaborazione dello Studio di Fattibilità, già avviato con il documento preliminare di Invitalia aggiornato con le Linee guida predisposte da me e dal mio staff sulla base delle indicazioni del Tavolo istituzionale che presiedo, di consultazioni di Istituzioni, centri di ricerca e formazione, possibili partner istituzionali e tecnologici che ho già avviato e stiamo formalizzando.”
“In Europa Ventotene rappresenta una realtà glocal che è nell’immaginario dei giovani europei, ma che come abbiamo detto ieri al Convegno per la candidatura del Comune al Label europeo, si deve alimentare con la formazione che già associazioni storiche fanno, con reti europee, con ospitalità alle Università europee, con summit già proposti dal ministro Franceschini con spring e autumn school di intesa con istituzioni Ue (Bruges, IEU di Firenze). Il progetto per Santo Stefano - prosegue La Commissaria – deve rafforzare questa dimensione europea ed euromediterranea e su questo piano mi sto muovendo”.
Nella mission di Silvia Costa tra i più importanti obiettivi: preservare e valorizzare l’identità e la bellezza dell’ex ergastolo con la sua meravigliosa architettura carceraria, il Panoptikon ed il suo rapporto con l’ambiente circostante; trasmettere ai giovani la storia di dolore, espiazione e redenzione, per riprendere le parole dell’ultimo illuminato direttore del penitenziario Eugenio Perucatti, che ha caratterizzato i quasi duecento anni dell’ex Carcere, nella consapevolezza dello stretto legame tra Santo Stefano e Ventotene e nella volontà di garantire il loro sviluppo; favorire nuova economia ed occupazione con un progetto integrato, innovativo e di ampio respiro. La responsabilità ed il dovere di recuperare e preservare questo patrimonio simbolico, storico e ambientale in una logica di sostenibilità, con soluzioni innovative, tecnologiche ed infrastrutturali. Senza dimenticare la visione europea ed euro mediterranea che è il mandato che la Commissaria ha ricevuto dal Governo e come testimonia la presentazione stessa della candidatura del Comune di Ventotene al Label, il marchio del patrimonio europeo che verrà inoltrata entro il 2 novembre prossimo.
Nel suo intervento il dott. Giampiero Marchesi, Responsabile Unico del Contratto, ha confermato di essere in linea con il Cronoprogramma ed ha annunciato che i primi lavori di “messa un sicurezza” del Carcere, delle pertinenze e degli approdi, potrebbero già cominciare a gennaio 2021.
Sono intervenuti, fra gli altri, Francesco Carta, Assessore con delega per S. Stefano, Roberto Vellano, Presidente EUNIC - European Union Network Cultural Institutes, Antonio Agostini, Direttore dell’Agenzia del Demanio, Antonio Maturani del MATTM, Giuseppina Paterniti, Direttore per l’offerta informativa Rai, Martina De Luca, Scuola del Patrimonio MIBACT, Antonio Romano, Direttore dell’Area Marina Protetta e della Riserva Naturale Statale Isole di Ventotene e S. Stefano, Andrea De Pasquale, Direttore della Biblioteca Nazionale di Roma, Gabriele Panizzi, Vice Presidente Istituto Altiero Spinelli, Grammenos Mastrojeni, Segretario Generale aggiunto UpM (Unione per il Mediterraneo) con Giuseppe Provenzano (Dipartimento Formazione e Ricerca UPM), Maurizio Gentilini del Dipartimento Scienze Umane e Patrimonio culturale del CNR, Enrico Molinaro, Segretario Generale RIDE (Rete Italiana Dialogo Euromediterraneo) ed Enrica Onorati, Assessore Agricoltura, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio.
E, in rappresentanza di Istituzioni e Associazioni locali Salvatore Schiano di Colella, Presidente Associazione Terra Maris, il giornalista Pier Vittorio Buffa, la storica Filomena Gargiulo, Roberto Sommella, Presidente Associazione La Nuova Europa, Guido Garavoglia, Presidente Associazione per S. Stefano in Ventotene onlus, Anthony Santilli, referente dell’Archivio Storico e del Centro di Ricerca e Documentazione sul confino politico e la detenzione del Comune di Ventotene, Paolo Cutolo, Direttore della Biblioteca comunale di Ventotene e gli imprenditori locali.
A condurre il confronto in forma di dialogo, con metodo sintetico, tre minuti a relatore, Cristina Loglio, Consigliera della Commissaria.
Tante le proposte raccolte ed ascoltate dai cinque esperti (Stefano Baia Curioni, Rita Biasi, Alessandro Leon, Elena Alessandrini e Francesco Collotti) presenti ed incaricati di studiare soluzioni e fornire contributi eccellenti per l’elaborazione e la redazione dello Studio di fattibilità del progetto “un cantiere delle menti” definito dal Sindaco Santomauro, che dovrà essere esemplare.