27 ottobre 2021
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Nell’anno dell’ottantesimo dalla prima stesura del Manifesto di Ventotene, viene organizzata una conferenza internazionale da mercoledì 27 e venerdì 29 ottobre dal titolo “1941-2021: l’Europa di ieri per l’Europa di domani“, preparata in occasione della posa di una targa dedicata ad Altiero Spinelli, per ripercorrere il processo di integrazione europea attraverso i momenti cruciali della sua vita avvenuti a cavallo dei decenni tra il 1941 e il 2021.
Ad organizzare l’evento Università di Torino, Dipartimento di Culture, Politica e Società – Centro TOEu e Cattedra Jean Monnet ‘L’Ue e le sfide globali’, con il supporto di Euractiv Italia e CesUE. Il luogo di svolgimento sarà la sala lauree del campus Luigi Einaudi e sulla piattaforma Webex per gli interventi online.
“Un convegno storico internazionale – spiegano gli organizzatori – che non si limiti a riflettere su quanto è stato, ma costituisca la sede per un dibattito sul futuro dell’Unione europea, la cui storia prosegue tra alti e bassi e dove le crisi possono costituire talvolta opportunità di ripartenza e occasioni di rilancio del progetto politico europeo, come la vita stessa di Spinelli testimonia, anche grazie a iniziative locali e ad azioni di mobilitazione sociale”.
“Per queste ragioni – dicono –, la conferenza sarà costituita di due parti distinte ma strettamente consequenziali, una dal carattere eminentemente storico, l’altra d’intervento politico, aperta anche al commento pubblico di indirizzo politico e giornalistico: la prima suggerita dall’occasione della ricorrenza, la seconda dettata dall’urgenza del momento”.
Il convegno si concentra sulla nascita dell’Unione europea come aspirazione politica sovranazionale, diffusa nelle classi dirigenti e nelle opinioni pubbliche europee del secondo dopoguerra, e sulle sue caratterizzanti crisi cicliche. Tra le ultime, senza precedenti, la Brexit e la pandemia causata dal virus con la conseguente crisi economico-sociale; essi rappresentano nodi irrisolti di un processo in cerca di compimento che non fanno altro che essere confermati.
“E pertanto – proseguono –, in una prospettiva di lungo periodo, anche questi fatti si collocano nella perdurante difficoltà dell’Unione di dare concretezza a quella ‘solidarietà di fatto’ che dalla Dichiarazione Schuman in avanti ha cercato di indirizzare la costruzione europea tenendo insieme valori, principi e interessi comuni. Eppure, all’indomani di ogni battuta d’arresto, l’europeismo non si scoraggia e procede con uno sguardo rivolto avanti, ma attingendo alla memoria e cercando nel passato e nelle esperienze locali le risorse e le soluzioni per lavorare a un futuro continentale”.
A conclusione del convegno è prevista la pubblicazione degli atti mentre un comitato ad hoc sarà incaricato di studiare e preparare un progetto editoriale di alto profilo divulgativo che sintetizzi le ipotesi esistenti sul futuro dell’integrazione europea. “Tale prodotto costituirà il frutto del lavoro corale di figure autorevoli del mondo accademico, politico e giornalistico italiano e dovrà trovare adeguata collocazione presso un editore di riconosciuto prestigio nazionale e internazionale”, concludono.