Il Contratto Istituzionale di Sviluppo per il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ex Carcere borbonico dell’Isola di Santo Stefano-Ventotene1 (CIS Ventotene), sottoscritto in data 3 agosto 2017, prevede la realizzazione di un progetto integrato di restauro e valorizzazione dell’ex Carcere, finanziato dal Ministero della Cultura2, per un importo complessivo di 70 milioni di euro, nell’ambito del Piano stralcio “Cultura e Turismo” (FSC) 2014 – 2020.
L’ex Carcere, malgrado la riconosciuta rilevanza storico-culturale e la straordinaria valenza simbolica strettamente legata alle esperienze di confino, detenzione e sofferenza vissute entro le sue mura, nonché alla visione della libertà e del futuro di pace e sviluppo per l’Italia e l’Europa concepita dagli intellettuali che vi furono reclusi, versa da decenni in un grave stato di abbandono e di degrado, evidenziando in particolare situazioni di dissesto strutturale che, in alcuni casi, potrebbero determinare crolli con la conseguente perdita del bene architettonico.
Il Progetto punta a garantire la conservazione e la salvaguardia del bene, nonché il ripristino e l’incremento del suo valore per la collettività e le generazioni future, intervenendo, sia sul bene medesimo per destinarlo a nuovi usi e funzioni nelle migliori condizioni concretamente realizzabili, sia sul contesto territoriale in cui è inserito, al fine di creare, da un lato, le condizioni indispensabili per assicurare la fruizione del bene una volta recuperato e rifunzionalizzato, dall’altro, di rivitalizzare e rilanciare l’attività turistica e l’economia locale.
In particolare, il programma di interventi del CIS (v. Allegato A del CIS) prevede la elaborazione di uno Studio di Fattibilità (rif. Intervento n.2) che, “sulla base delle risultanze dell’analisi delle opzioni, dell’analisi costi benefici e dei necessari approfondimenti delle tematiche architettonico- ingegneristiche”, valuti “le diverse opzioni gestionali dell’intervento complessivo che saranno oggetto di approfondimento nell’ambito della successiva fase progettuale”.
Lo Studio, pertanto, individua, attraverso la valutazione comparata di diverse ipotesi progettuali, quella in grado di perseguire maggiormente l’equilibrio tra l’esigenza del recupero e della conservazione di un edificio storico-monumentale-architettonico di straordinario valore - sul piano del patrimonio culturale, simbolico e identitario dell’intero Paese ed alla base, anche, della costruzione stessa dell’Unione Europea - e quella della valorizzazione economica - e, soprattutto, economico-sociale - che può derivare dall’investimento. Nella valutazione di convenienza dell’investimento, poi, l’estensione dell’analisi alla quantificazione del “valore aggiunto” è di grande importanza anche per riuscire a individuare ed attrarre eventuali altri soggetti - istituzioni ed enti pubblici o anche privati - nella realizzazione e nella gestione dell’opera.
In definitiva, lo Studio propone uno progetto di riqualificazione che, intervenendo per mantenere e conservare una struttura monumentale di grande rilevanza e valore simbolico sotto il profilo storico-culturale quale l’ex Carcere di Santo Stefano, sia in grado di restituire maggior significato e valore al territorio e che in esso, prendendo atto delle esternalità esistenti, punti a investire sulle dotazioni più rilevanti e più radicate nella cultura e nell’identità dei luoghi, abbinando la conservazione dei manufatti con la loro effettiva valorizzazione, il recupero del bene, della sua specificità e integrità culturale, architettonica e storica, con la reale fruibilità delle strutture e con l’individuazione delle “condizioni” necessarie affinché l’investimento possa rivelarsi effettivamente sostenibile.